Come abbiamo già visto, non c’è un vero e proprio metodo per farlo, si va letteralmente a sentimento.
Molte volte mi è stato chiesto “ma come fai a scrivere certe cose? come ti vengono?”.
La verità è che non lo so, non so dire quale meccanismo, quale reazione chimica avvenga tra le mie sinapsi che mi porta a pensare e poi a scrivere quello che leggete.
Una cosa che sicuramente aiuta è l’attenzione alla musicalità dei versi, sia nella singolarità che nell’insieme.
La lunghezza è relativa, ci sono poesie di un verso e altre di pagine intere, nessuno è qui a giudicare quanto siano lunghe, l’importante è essere capaci di far capire quello che si vuole trasmettere.
Le figure retoriche aiutano molto se si vuole dire cosa si prova, o si vuole provare ad esprimere un concetto, un’idea, ma non si sa bene come fare.
Quelle che prediligo sono sicuramente la metafora, l’allegoria, la personificazione e la similitudine, ma, ovviamente, ne utilizzo molte altre.
Anche qui non serve uno studio minuzioso e una rigida e severa attenzione a tutte le regole, perché tante figure retoriche le utilizziamo tutti i giorni parlando, per cui è molto facile che ci venga da utilizzarle anche nella scrittura. Ricordiamoci che la spontaneità è spesso la chiave che permette di creare delle cose davvero speciali.
Per ora è tutto,
a presto ;).